Terre del Perugino

LA STORIA

PIEGARO

Circondato da boschi, Piegaro (356m.) si affaccia dall’alto di una collina sul versante orientale del fiume Nestòre, mantenendo inalterato il suo aspetto di borgo medievale.

Il nucleo più antico e fortificato del paese di Piegaro è situato nel punto più alto e strategico del colle. Il paese ha due cinte murarie, una più interna a cui è addossato un torrione poligonale del XII sec. ancora in buone condizioni di conservazione, e una più esterna che seguiva l’andamento del terreno. In questa si aprivano due porte dai nomi parlanti, ossia Porta Perugina e Porta Romana, di cui oggi rimangono pochi resti.

Nella parte più elevata si trova il cassero, o maschio, e l’alta torre che dominava le vie d’accesso del castello. Accanto al maschio si può vedere il palazzo/fortezza, dove il signore del borgo viveva con la famiglia, che conserva ancora una certa maestosità nonostante lo scorrere dei secoli.

Passeggiando per le tranquille vie del paese ci si imbatte nei resti delle antiche fornaci delle numerose vetrerie che animarono il paese per sette secoli. Sono ancora visibili due ciminiere, una principale per la fuoriuscita dei fumi della combustione (legna, lignite o olio), l’altra più piccola per l’incisione del vetro (roteria).

Di tutte queste antiche vetrerie, oggi una è adibita a casa vacanze, mentre l’altra ospita il Museo del Vetro di Piegaro dove sono conservati preziosi reperti e le tante storie della comunità piegarese. L’edificio, recentemente ristrutturato nella sua architettura originale, risale ai primissimi anni dell’800 e rappresenta uno dei pochi esempi in Italia di strutture per la lavorazione del vetro di epoca pre-industriali.

Sulla piazza principale del paese, oggi piazza Matteotti, si affaccia l’edificio del Comune, interamente ricostruito dopo il bombardamento del 1944 che distrusse il precedente edificio storico. Quest’ultimo, progettato dal grande architetto perugino Guglielmo Calderini, si ergeva su quattro piani, decorato su tutta la facciata con armoniose bifore e balconi. Le poche immagini sopravvissute del vecchio Comune sono gelosamente conservate dagli abitanti del paese che lo ricordano, sempre, con grande commozione.