Terre del Perugino

Il Perugino: chi era costui?

perugino
Autoritratto del Perugino

Il Perugino, colui da cui prende il nome il brand “Terre del Perugino”, fu uno dei Maestri del Rinascimento Italiano. Scopriamo con questo articolo qualcosa di più sulla sua figura che tanto influenzò i suoi contemporanei e le cui opere tutt’oggi incantano chiunque si trovi ad osservarle.

Pietro Vannucci, detto il Perugino, nacque a Castel della Pieve probabilmente alla metà del ‘400 in una casa posta in cima alla strada del Vecciano (oggi Via Roma), come riferiscono i documenti, e morì di peste a Fontignano (PG) nel 1523. Il soprannome Perugino con cui è universalmente conosciuto derivò probabilmente dalla necessità di collocare geograficamente la sua origine. Nel ‘400, infatti, Castel della Pieve era un luogo poco noto perciò indicò la sua provenienza con il centro più grande, ossia Perugia, da cui Perugino per l’appunto.

La giovinezza

La sua prima educazione avvenne probabilmente nel suo paese natale ad opera dello sconosciuto pittore Francesco da Castel della Pieve, di cui oggi rimane il grande affresco autografo “Crocifissione” del 1449 nella sede della Confraternita del SS Sacramento di Paciano, oggi Pinacoteca. Ma non ne abbiamo l’assoluta certezza! Vasari ci racconta che fu allievo della scuola di Piero della Francesca ad Arezzo, da cui assimilò la conoscenza della prospettiva, mentre a Firenze studiò presso la bottega del Verrocchio, dove imparò la raffinatezza del disegno.

I primi lavori e il periodo d’oro

Perugino fu un prolifico artista di grande fama che aprì ben due botteghe, una a Perugia e una a Firenze. La sua arte era così apprezzata che nel 1481 gli fu commissionato il decoro delle pareti della Cappella Sistina, insieme ad altri tre grandi pittori a lui contemporanei: Cosimo Rosselli, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio. Questo periodo coincise, infatti, con il momento di massimo splendore dell’artista, quando i suoi dipinti raggiunsero quel profondo lirismo che trabocca dai personaggi assorti in un’estasi ultraterrena.

Con la fine del ‘400 finì anche il periodo d’oro del Perugino. Il nuovo secolo vide spegnersi la sua stella probabilmente per mutamenti di gusto, di stile e forse per la sua incapacità di adattarsi al progresso. Pian piano fu considerato superato, statico e monotono, perdette commissioni nei grandi centri della cultura e si vide costretto ad abbandonare definitivamente Roma e Firenze per ritirarsi a Perugia, dove ancora godeva di un certo apprezzamento, soprattutto nei piccoli centri di provincia.

Perugino a Città della Pieve

Ed è in questo periodo che capace ancora di opere degne della sua passata fama, dipinse nel 1504 a Città della Pieve l’affresco “Adorazione dei Magi” nell’Oratorio di S. Maria de’ Bianchi e l’anno seguente il “Martirio di S. Sebastiano” nella chiesa omonima a Panicale. Nel 1508 dipinse sempre a Città della Pieve l’affresco “Sant’Antonio Abate tra i Santi Paolo Eremita e Marcello” nella Chiesa di San Pietro e negli anni immediatamente successivi le due pale d’altare conservate in Duomo, “Madonna in gloria e santi” e “Battesimo di Cristo”.

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Ormai anziano e probabilmente quasi cieco, di nuovo a Città della Pieve nel 1517 affrescò nella Chiesa di Santa Maria dei Servi, oggi Museo Civico-Diocesano, un ciclo di affreschi di cui resta solo la “Deposizione dalla Croce” un’opera essenziale, semplice e senza orpelli.

La sua vita si spense nel 1523 a Fontignano quasi ottantenne, colpito dalla peste.

Perugino, nonostante l’opera denigratoria del Vasari, lasciò uno stuolo di scolari e allievi tra cui possiamo ricordare Pinturicchio, Raffaello, Giovanni Spagna, Eusebio da San Giorgio, Giannicola di Paolo, Giovanni Battista Caporali, ed oggi è considerato uno dei pittori più importanti della storia dell’arte italiana.

Le opere del Perugino presenti a Città della Pieve e a Panicale possono essere visitate in autonomia ma anche attraverso tour guidati acquistabili direttamente dal sito Terre del Perugino ai seguenti link:

Città della Pieve nel Rinascimento

Città della Pieve tra arte e storia

I paesaggi del Perugino tra Città della Pieve e Panicale

Panicale tra natura e storia