Terre del Perugino

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Piegaro e il suo territorio

Tra i comuni delle Terre del Perugino, Piegaro è quello caratterizzato da peculiarità uniche in tutta l’area: la presenza di una produzione artigianale di vetro attestata fin dal medioevo, ben documentata nel Museo del Vetro, e una delle collezioni di fossili più importanti d’Europa visitabile al Museo Paleontologico L. Boldrini di Pietrafitta

Ma andiamo con ordine a scoprire questo piccolo borgo situato nelle propaggini più occidentali della Val Nestore.

Il borgo medievale di Piegaro, sviluppatosi sul punto più alto del colle, in posizione strategica per il controllo del territorio circostante, è racchiuso dalla cinta muraria di epoca romana e medievale. Tutto intorno lo sguardo si posa su colline e fitti boschi che si sviluppano a perdita d’occhio. Il grazioso centro storico presenta monumenti di interesse storico artistico come la chiesa di San Silvestro, l’antica pieve del paese, che al suo interno conserva preziose opere d’arte e devozione tra cui il crocifisso ligneo del XVII secolo al quale vengono attribuiti interventi miracolosi; il settecentesco Palazzo Misciattelli Pallavicini, con eleganti decorazioni pittoriche; il pozzo medievale e appena fuori porta Perugina, la chiesa della Madonna della Crocetta, sede della Confraternita dei Vetrai dal XV secolo. Fuori dal centro abitato è il parco Rocolo, un’antica riserva di caccia della famiglia Misciattelli, oggi parco pubblico immerso nel verde dei boschi.

Il vero cuore di Piegaro  è però l’antica vetreria, sede del Museo del Vetro, riconoscibile dalla sua svettante ciminiera. L’edificio, suggestivo esempio di archeologia industriale, racconta la centenaria storia della produzione vetraria a Piegaro, dal medioevo al XX secolo, molto importante per lo sviluppo del paese e per la sua economia. I maestri di Piegaro parteciparono attivamente nel XIV secolo alla realizzazione delle vetrate del Duomo di Orvieto.  Il percorso museale permette di seguire lo snodarsi del ciclo produttivo del vetro e osservare i fiaschi e le damigiane esposte che venivano prodotte in loco e successivamente impagliate. La grande colata di vetro verde smeraldo  costituisce la visione più suggestiva dell’intero percorso museale.

 

I numerosi, piccoli centri del territorio piegarese, quasi tutti di origine medievale conservano una quantità di tesori da scoprire. Tra questi sono sicuramente da segnalare il Castello di Cibottola, sede di uno dei primi conventi francescani ad essere costruiti e che, secondo la tradizione, avrebbe ospitato lo stesso San Francesco.

Poco distante da Cibottola si sviluppa l’abitato di Pietrafitta.  L’area ricopre grande interesse dal punto di vista dell’ archeologia industriale e della ricerca paleontologica: è in questo bacino, infatti, che agli inizia del ‘900 vennero scoperte delle estese miniere di lignite, sfruttate per l’estrazione del combustibile fino agli anni ’90. Durante l’estrazione vennero recuperati i resti fossili di molti animali risalenti al Pleistocene Inferiore. La raccolta di fossili, una delle più importanti a livello europeo, è ora conservata nella moderna struttura del Museo Paleontologico Luigi Boldrini di Pietrafitta.  

 

 

 

Meritano sicuramente una visita il borgo di Castiglion Fosco, caratterizzato dall’imponente torre cilindrica, risalente al XV secolo, l’Abbazia dei Sette Frati, a Pietrafitta, il cui complesso è costituito dalla chiesa romanica con la sua suggestiva cripta e lo splendido giardino, i castelli di Gaiche e Greppolischieto, entrambi oggetto di un approfondito recupero.

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