Tra i tanti personaggio che vissero a Città della Pieve nel corso dei secoli merita di essere ricordato Ascanio della Corgna, Marchese di Città della Pieve, di Castiglione del Lago e del Chiugi Perugino nonchè uno dei primi Governatori Perpetui di Castel della Pieve (nel 1550), che lasciò in città lo splendido Palazzo della Corgna.
La sua famiglia era originaria della zona di Pischiello vicino a Passignano sul Trasimeno, ma probabilmente Ascanio nacque a Roma nel 1514 da Francesco di Berardo dalla Corgna e da Madonna Giacoma Ciocchi del Monte, sorella di Giovanni Maria Ciocchi del Monte futuro Papa Giulio III. Visse la sua adolescenza a Roma presso la famiglia materna, alternando gli studi classici e di architettura alle discipline sportive, divenendo un imbattutto spadaccino.
Ascanio riassumeva in sè tutte le caratteristiche dell’uomo del Rinascimento, la veemenza del capitano di ventura e l’intelligenza dell’uomo di cultura. Egli, infatti, fu da un lato condottiero impavido e scaltro, violento e diplomatico, e dall’altra colto oratore e grande sostenitore delle lettere e mecenate. Allo stesso tempo, la sua figura aveva anche un lato molto oscuro, come testimoniano le reclusioni a più riprese per delitti, stupri e altri reati. Durante una delle tante battaglie a cui prese parte, perse l’occhio destro, cicatrice di cui non ebbe mai vergogna ma che anzi ostentava con vanto, come si vede nel ritratto a Castiglione del Lago.
A partire dal 1563 fino alla sua morte nel 1571 fu Marchese di Castiglione del Lago e del Chiugi (territorio tra il lago di Chiusi e il lago Trasimeno), grazie al supporto di Papa Giulio III, suo zio. In origine il marchesato comprendeva anche Città della Pieve, ma a causa del governo feudale e dispotico di Ascanio, il popolo pievese, che mai nella sua storia aveva sopportato la dominazione altrui, convinse il papa Pio IV a liberarlo da questo legame, cosa che avvenne nel 1564, solo un anno dopo la creazione del marchesato.
Ascanio della Corgna fu uno dei più famosi personaggi della sua epoca e le sue gesta, positive o negative che fossero, avevano sempre grande risonanza, come i suoi duelli. Il più celebre tra questi fu quello che avvenne a Pitigliano contro il nobile fiorentino Giovanni Taddei, reo di insubordinazione poichè non tollerava il grado superiore del della Corgna. Ascanio fece pervenire al fiorentino un regolare atto di sfida e il conte Orsini mise a disposizione un suo campo a Pitigliano. Ad assistere accorsero circa 3.000 persone del “bel mondo” dell’epoca e il duello si concluse con la morte del Taddei e il trionfo di Ascanio. Questa impresa fu successivamente affrescata dal Pomarancio nella sala principale di Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago per volere del nipote Diomede.
La sua vita si spense nel 1571, dopo la Battaglia di Lepanto in cui l’esercito pontificio sconfisse i Turchi. Le alte febbri contratte durante il viaggio di ritorno, lo costrinsero a fermarsi a Roma dove morì pochi giorni dopo, a soli 57 anni. La salma fu imbalsamata, ricoperta da un drappo in fili d’oro e portata a Perugia. Dopo un sontuoso funerale, fu tumulato nella cappella di Sant’Andrea della chiesa di San Francesco al Prato, dove ancora riposa.
Palazzo della Corgna di Città della Pieve probabilmente non vide mai risiedervi Ascanio, poichè la sua costruzione, iniziata nel 1555, subì le alterne vicende del suo stesso proprietario. Il cantiere, infatti, pochi mesi dopo l’inizio del lavori fu sospesto a causa della confisca dei beni da parte di Papa Paolo IV, successore di Giulio III e non simpatizzante del marchese. I lavori, infatti, ripresero ben 5 anni dopo, quando Papa Pio IV riconsegnò tutti i beni ad Ascanio. Nel 1564, la costruzione subì una nuova battuta d’arresto, quando i pievesi chiesero di essere distaccati dal marchesato. Ascanio, spazientito, si dedicò quindi alla costruzione dell’altro palazzo, quello di Castiglione del Lago, che divenne sua residenza.
Il Palazzo ha la caratteristica forma a U con cortile interno ed ha tre piani che vanno a restringersi impercettibilmente verso l’alto. L’edificio fu realizzato su progetto di Galeazzo Alessi, architetto perugino, che collaborò con Ascanio stesso durante la sua presenza nella Commissione delle fortezza dello Stato Pontificio. Il pianterreno e il piano nobile sono interamente affrescati, come anche le scale monumentali. L’affresco “Il Concerto delle Muse”, presente nella sala al pianterreno, fu realizzato nel 1564 da Antonio Circignani detto il Pomarancio, mentre gli affreschi della sala nobile al primo piano, “Il Convivio degli dei” e “Gli amori degli Dei”, furono eseguiti nel 1580 dal pittore toscano Salvio Savini, grandemente apprezzato dalla famiglia della Corgna insieme al Circignani, isprandosi alle Metamorfosi di Ovidio.
Il palazzo è visitabile tutti i giorni, in inverno dalle 9.30 alle 17.30 e dalle 9.30 alle 18.30 in estate.
Si può scoprire il palazzo e la storia del suo proprietario nei tour guidati proposti dall’Ufficio Turistico di Città della Pieve, prenotabili ai seguenti link:
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